Stiamo vivendo nel vero e proprio boom delle auto elettriche. Da veicolo prima accessibile a pochi, sta conoscendo negli ultimi anni una diffusione sempre maggiore, grazie soprattutto al calo dei prezzi e all’introduzione di incentivi per spingere all’acquisto di veicoli ad emissioni zero.
Secondo i dati raccolti, con riferimento al 31 gennaio 2024, si contano 222.771 esemplari di auto elettriche che circolano nel nostro paese e circa 57.000 punti di ricarica installati a uso pubblico e, nei prossimi anni, questi numeri sono destinati a crescere.
L’auto elettrica, quindi, non rappresenta più un lontano futuro ma una realtà sempre più comune. Questo, ovviamente, comporta una serie di cambiamenti non solo nelle nostre abitudini di guida, ma anche nella vita di tutti i giorni. Non dovrebbe sorprenderci, quindi dell’introduzione di norme specifiche per regolamentare la sosta e la ricarica delle auto elettriche nei condomini.
Proviamo a fare chiarezza sulle principali norme e opportunità legate alla ricarica nei condomini, così da rispondere alle domande più comuni come: quali sono le regole da seguire per gestire la presenza di auto elettriche in condominio? Si possono installare le centraline di ricarica negli spazi comuni del condominio? Quali sono i costi, i permessi e le normative da rispettare?
Le auto elettriche possono sostare in condominio?
La decisione se permettere o meno la sosta delle auto elettriche in condominio, così come l’installazione delle centraline elettriche per la ricarica, spetta principalmente all’assemblea condominiale.
Infatti, per ottenere l’autorizzazione è necessario ottenere un voto all’unanimità (quindi un’approvazione del 100%) dell’assemblea per poter parcheggiare l’auto elettrica sia nel proprio box privato che nelle zone comuni.
Ma cosa potrebbe spingere i condomini a votare contro? Semplicemente, una questione di sicurezza.
Infatti, la diffusione di auto elettriche ha portato con sé anche una serie di nuove preoccupazioni, soprattutto per quello che riguarda il rischio di incendi. Le batterie al litio che alimentano i veicoli elettrici, ad esempio, presentano rischi specifici: in caso di surriscaldamento, difetti di fabbricazione o incidenti, potrebbero incendiarsi, dando vita a fiamme difficili da spegnere (si possono sempre utilizzare acqua o la schiuma antifuoco, ma entrambe le opzioni comportano rischi di cortocircuito, complicando ulteriormente la situazione). Per questo, alcuni condomini potrebbero apparire reticenti all’idea di tenere o meno un mezzo di trasporto relativamente nuovo che, vuoi per un errore umano o di fabbricazione, potrebbe trasformarsi in un pericolo sia per il condominio che per gli stessi condomini.
Si possono installare le centraline per la ricarica in condominio?
Anche nel caso dell’installazione delle centraline elettriche per la ricarica – sia che intendiate installarla nel vostro box privato o negli spazi comuni, – è necessario sempre passare attraverso l’approvazione della maggioranza dell’assemblea di condominio. Non è necessario, quindi, un voto unanime, ma è sufficiente che la maggior parte dei condomini approvi l’installazione delle centraline.
La decisione dell’assemblea, tuttavia, non è vincolante, poiché secondo la normativa, anche se non si raggiunge il quorum necessario, un singolo residente potrebbe comunque procedere con l’installazione. Ma, per una questione di civiltà e di quieto vivere, consigliamo di avere l’approvazione della maggior parte dei condomini prima di installare qualunque cosa all’interno del proprio box privato o degli spazi comuni.
In caso di approvazione, dopo aver eseguito le verifiche delle normative e della fattibilità dell’operazione, si presenta all’amministratore di condominio la richiesta di autorizzazione contenente:
- Il progetto di installazione della colonnina elettrica;
- Il contratto di fornitura di energia elettrica;
- Le certificazioni e le autorizzazioni per l’installazione, tutto in conformità della norma vigente.
La richiesta potrebbe venire respinta nel caso in cui il progetto:
- Modifichi l’aspetto o la struttura del palazzo;
- Crei un ostacolo nell’utilizzo delle aree comuni;
- Metta a rischio la sicurezza del palazzo.
Una volta installate le colonnine il costo dell’installazione viene ripartita tra tutti i condomini, mentre il prezzo di consumo viene suddiviso in proporzione all’utilizzo.
Ricaricare l’auto in condominio: quali sono le regole?
Arriviamo adesso alla parte più delicata dell’articolo e quella su cui è necessari fare più attenzione: le normative che regolano la sosta e la ricarica delle auto elettriche in condominio.
Alcune di queste leggi coprono alcune delle preoccupazioni più comuni che vi abbiamo accennato a inizio articolo come sicurezza, norme antincendio, uso degli spazi comuni, consumi, ecc.
Ricarica dell’auto nel proprio box: quali sono le norme e cosa si rischia
È possibile installare una colonnina di ricarica all’interno del proprio box privato a patto che, ovviamente, non risulti un rischio per la sicurezza dell’edificio e dei condomini e non comprometta il decoro dell’edificio.
Inoltre, l’installazione della colonnina deve attenersi alla normativa antincendio disciplinata dalla circolare dei vigili del fuoco. Infatti, per quanto la normativa riconosca che l’auto elettrica non rappresenti una causa di incendio maggiore rispetto agli altri veicoli normali, le centraline possono rappresentare un pericolo a causa di possibili cortocircuiti o altri rischi elettrici.
Per questo, la circolare impone che tutte le colonnine elettriche:
- Siano dotate di sgancio elettrico di emergenza e disposta in modo che sia immediatamente visibile e accessibile per gli operatori di soccorso, in caso di incendi.
- Utilizzare una modalità di ricarica a scelta tra Modo 3 o Modo 4, ovvero le modalità considerate più sicure.
Ultimo punto e altrettanto importante, non bisogna dimenticare che è severamente vietato utilizzare la corrente condominiale per ricaricare l’auto elettrica. Questo perché utilizzare l’energia comune del condomino per ricaricare l’auto comporta un aumento del consumo e quindi della spesa elettrica generale per tutto il condominio, oltre che a superare i KW previsi dal contratto di fornitura.
Violare questo punto può portare a conseguenze anche abbastanza pesanti, come finire nel penale poiché potrebbe essere considerato reato di appropriazione indebita di energia elettrica, come stabilito dall’articolo 624, comma 2 del codice penale.